Il palazzo del Seminario di Cariati si popola di vita nuova
Il 27 agosto, nel palazzo del Seminario di Cariati (CS), sono stati accolti 30 Minori Stranieri non accompagnati.
L’accoglienza dei minori è frutto di un accordo tra la Diocesi di Rossano, proprietaria del palazzo del Seminario, che ha messo a disposizione l’immobile, e le cooperative sociali Fo.Co. e Mi.Fa., responsabili della gestione.
Il palazzo del Seminario fa parte di un progetto finanziato dal Ministero dell’Interno, Dipartimento Libertà Civili e Immigrazione tramite i fondi FAMI, per la durata di 30 mesi, che prevede l’accoglienza di 50 minori Stranieri non Accompagnati, di cui 30, appunto nella struttura del seminario, e 20 nella struttura di proprietà della Fondazione Santa Maria delle Vergini di Cosenza.
Il progetto è denominato “Sarepta”, in ricordo del passo del Libro dei Re in cui si riporta l'episodio della vedova di Sarepta quando, in cambio dell'ospitalità offerta al profeta Elia, Dio moltiplica la farina e l'olio della vedova fino al termine della siccità.
Il palazzo del Seminario è stato dedicato a “casa di Don Alessandro”, il Servo di Dio Don Alessandro Vitetti, sacerdote e maestro di anime di cui è in corso il processo di beatificazione e canonizzazione, che proprio in questa casa ha trascorso gli ultimi anni della sua vita.
I 30 ragazzi stranieri, provenienti dal Gambia, Senegal, Guinea e Mali, sono stati accolti con grande entusiasmo da tutta la città di Cariati, rappresentata dalle sue autorità civili e religiose. Presenti il sindaco di Cariati, dott. Cataldo Minò, la vicesindaca dott.ssa Crescente Maria, rappresentanti del corpo della polizia municipale, il Parroco don Gino Esposito, il direttore della Caritas dell’Arcidiocesi di Rossano don Claudio Cipolla. Presente anche l’istituzione scolastica con la preside dott.ssa Giulia Aiello e rappresentanti del corpo docenti.
Tutte le istituzioni presenti hanno accolto i ragazzi a “cuore aperto” dichiarandosi pronti e disponibili a venire incontro alle loro esigenze in modo da favorire e facilitare i loro percorsi di integrazione.
La città di Cariati, le sue istituzioni, la Chiesa locale e l’istituzione scolastica confermano l’anima gentile e accogliente di questo territorio, aperto alle sfide del futuro nella visione di una società dove il bene comune non sia più una teoria, ma un dato di fatto vissuto e concretizzato.
Il direttore generale della cooperativa Fo.Co. Salvatore Brullo ha dichiarato: “facciamo questo lavoro da più di 20 anni ed abbiamo aperto tanti progetti in tutta Italia, ma mai avevamo sperimentato un tale livello di accoglienza e di coesione sociale. Desidero ringraziare con il cuore tutta l’amministrazione comunale, in particolare nelle persone del sindaco e del vicesindaco, la Chiesa locale nelle persone del parroco e del direttore della Caritas, la prof.ssa Aiello e il suo corpo docente; avete dimostrato un cuore grande ed una visione sociale lungimirante e innovativa. Questi progetti infatti portano nel territorio ricchezza sociale ed economica: si avviano percorsi di costruzione di una società inclusiva e aperta; si concretizzano posti di lavoro per la comunità locale; si avvia un meccanismo di re-distribuzione della ricchezza in quanto tutti i fondi di progetto vengono spesi nel territorio, in termini di forniture e acquisti di beni e servizi”.