PROGETTO ACCOGLIENZA UCRAINI COMUNITA' "CHIARA LUBICH" - ACQUAVIVA DELLE FONTI (BA)

La comunità Chiara Lubich ha sede ad Acquaviva delle fonti (Ba) in via Francesco Pepe, 77. Per conto della Cooperativa Fo.Co. a  partire dal 13 settembre 2022 partecipa al programma predisposto dalla Protezione Civile denominato “Emergenza Ucraina” finalizzato all’accoglienza della popolazione in fuga dagli eventi bellici. Nel mese di dicembre 2023 ospita dieci cittadini ucraini, di cui due minori. La struttura provvede al vitto e all’integrazione degli ospiti nel tessuto sociale, attraverso l’accompagnamento nel disbrigo delle pratiche burocratiche  necessarie alla loro regolarizzazione sul territorio nazionale e  attraverso l’accesso ai servizi sanitari e a quelli educativi.

 

TITOLO DEL PROGETTO

Emergenza Ucraina

 

OBIETTIVI

  • Affidamento familiare: attraverso il partenariato con l’”Associazione Chiara Lubich” che prevede percorsi di sensibilizzazione, formazione e sostegno e attraverso il Programma Nazionale di cui Fo. Co. è promotrice e, insieme ai partner “Azioni per un mondo Unito” (AMU) e “Azione per famiglie nuove ONLUS” (AFN), conduttrice, denominato “Fare Sistema Oltre L’accoglienza” (FSOA) che ha già attiva una rete nazionale di famiglie affidatarie prevedendo anche l’affido part-time – famiglia di riferimento solo in fine settimana o i periodi di vacanza. 
  • Accompagnamento verso l’autonomia nel caso in cui l’ipotesi precedente non sia percorribile (sorvegliare e potenziare le proprie capacità di affidamento in comunità per rispondere e venire incontro al meglio alle complesse esigenze del minore, lì dove il rientro in famiglia e/o l’affidamento familiare non siano possibili). A tal fine verranno predisposti percorsi d’integrazione solidi anche grazie alla possibilità di attingere alla rete nazionale delle aziende afferenti sempre al programma FSOA.

ATTIVITA'

  • Accoglienza, osservazione e progettazione: dopo un primo periodo di accoglienza ed ambientazione per il minore, la Comunità esegue una serie di osservazioni mirate alla stesura del progetto educativo individualizzato, redatto dall’educatore di riferimento che ascolta e accoglie le esigenze e i sogni del ragazzo stesso in collaborazione con la famiglia d’origine che viene coinvolta fin dal primo momento di ingresso del minore in comunità nei processi di vita del ragazzo e nelle dinamiche educative;
  • Gestione dei rapporti con i servizi sanitari e sociali: la Comunità da continuo riscontro al servizio sociale del comune, del percorso del ragazzo con relazioni di aggiornamento ogni qual volta richieste e con la condivisione del PEI del ragazzo. Per quanto concerne, invece, l’assistenza sanitaria di base o specialistica, la Comunità, in collaborazione con la ASL di appartenenza, offre un medico sul territorio. Si avvale anche di medici e psicoterapeuti privati per interventi specifici;
  • Mantenimento dei rapporti con le famiglie d’origine rapporti con famiglie affidatarie e adottive: le modalità di rapporto con la famiglia del minore sono definite già nella progettazione individuale del ragazzo e dalle procedure della Coop. Fo. Co. E’ compito degli educatori agevolare i rapporti tra i minori e le loro famiglie (tranne in casi in cui il minore manifesti reticenza a fornire i recapiti all’equipe o qualora sia sconsigliabile per il supremo interesse del minore). A tal fine sono previsti dei colloqui tra il minore ed uno o più componenti della famiglia d’origine alla presenza dell’educatore di riferimento e del mediatore di lingua madre in modo da esporre il progetto educativo del ragazzo e coinvolgere la famiglia nelle decisioni di maggior rilevanza per il percorso di crescita del minore. Per quanto riguarda le famiglie appoggio o affidatarie, si organizzeranno incontri che durano da poche ore ad intere giornate. Ogni contatto (incontro e rientro) è preceduto e seguito da verifiche tra un mediatore, la famiglia ed il minore in modo da monitorare la relazione nascente e di poter scongiurare problematiche di incomprensione di tipo culturale o di erronee aspettative che il minore potrebbe creare nei confronti della famiglia o viceversa;
  • Intervento di socializzazione: si parte dal presupposto che in diverse Comunità, molti ragazzi stranieri fanno fatica ad avere contatti con il mondo esterno (amicizie, gruppi, …) e tendono a trascorrere il proprio tempo solo con i connazionali e questo è un danno per il minore ma ancora di più per la Comunità cittadina che lo ospita che non potrà crescere nella condivisione di saperi e valori altri di cui il minore straniero è portatore. Pertanto uno degli obiettivi fondamentali che la Comunità si prefigge è diretto a favorire i rapporti con i loro coetanei, allargando le loro esperienze sociali con l’inserimento in gruppi differenti e con l’utilizzo di strutture scolastiche, lavorative, sportive, ricreative e culturali per favorire l’integrazione e la socializzazione;
  • Organizzazione del tempo libero (attività ricreative, sport, vacanze): la Comunità ricerca, potenzia e propone legami e forme di collaborazione bilaterali con le varie agenzie educative presenti nel territorio. E’ indispensabile valutare i progetti ed i servizi già attivati dalle istituzioni. Tutto questo ha come obiettivo primario quello di favorire l’acculturazione, la socializzazione, l’aggregazione sia con persone esterne che con quelle interne alla Comunità, svolgendo anche una funzione di sostegno e di sviluppo dell’identità della persona. Un momento molto importante di svago, divertimento ed aggregazione sono le vacanze, organizzate in gruppo in paesaggi montani come in diverse esperienze Fo. Co. in cui sia è scelto di portare i ragazzi in Sila oppure prediligendo paesaggi marini per l’estate;
  • Inserimento scolastico e rapporti con le scuole (insegnanti e gruppo classe): nella progettazione iniziale, fatta per ogni minore inserito in Comunità, è previsto anche un percorso scolastico. Infatti, dal primo momento dell’inserimento del minore in comunità, viene compilato un profiling per indagare la situazione di alfabetizzazione attuale e decidere verso quale livello linguistico orientare il minore per la frequenza dell’alfabetizzazione interna Fo. Co., o presso quale istituto CPIA o di istruzione secondaria superiore inserirlo. Durante tutto l’anno scolastico, vi sono incontri periodici tra gli insegnanti e l’educatore di riferimento del minore per valutare i risultati, l’inserimento nel gruppo classe, l’emergere di determinate difficoltà. È l’educatore, infine, che partecipa ai consigli di classe e tiene informata anche dell’aspetto scolastico la famiglia d’origine, esponendo i successi ottenuti o le difficoltà incontrate. In questo caso la Comunità si fa carico di sostenere il minore nello svolgimento dei compiti per superare gli ostacoli incontrati anche attraverso la predisposizione di BES se necessari elaborati dalla scuola in collaborazione con il Reparto formazione della Cooperativa.

  • Inserimento lavorativo: alcuni minori orientati verso l’autonomia necessitano di un accompagnamento verso l’inserimento lavorativo. E’ prevista una fase di orientamento e, in seguito insieme al minore una fase di ricerca dell’attività lavorativa richiesta. Per facilitare l’inserimento dei minori in un ambiente lavorativo è previsto l’utilizzo del tirocinio formativo e quando possibile di “borse lavoro”.

DESTINATARI

Nr. minori: 2

Nr. adulti: 8

 

NUMERO BENEFICIARI ACCOLTI

2022: 8

2023: 14

 

NUMERO DI PROGETTO

PROG-2101

 

DATA DI ATTUAZIONE

Data inizio: 13/09/2023

 

Data fine: in corso

 

RUOLO NEL PROGETTO

Partner

 

 

REFERENTE DI PROGETTO

Sergio Carlucci

 

CONTATTI

comunitachiaralubich@coopfoco.org

 

ISTITUZIONE FINANZIATRICE

Ente finanziatore: Protezione Civile

Programma/Bando: Piano Nazionale per l'Accoglienza e l'Assistenza alla Popolazione proveniente dall'Ucraina 13 Aprile 2022

 

PARTNER

Comunità Papa Giovanni XXIII