Il territorio del comune di Vittoria su cui sono ubicate le strutture di accoglienza afferenti al progetto è caratterizzato da agricoltura intensiva, in particolare da agricoltura in serra di lungo periodo.
La Città di Vittoria ha consolidato, nell’ultimo decennio, il sistema di accoglienza strutturata per richiedenti asilo, rifugiati, nelle categorie uomini adulti, donne e nuclei familiari e vulnerabili, e minori stranieri non accompagnati, all’interno del sistema SAI.
Inoltre, è sempre stata presente l’accoglienza emergenziale / straordinaria. Gli stranieri ospitati dal sistema di accoglienza vittoriese, dunque, rischiano continuamente di essere assorbiti da un sistema produttivo agricolo nel cosiddetto lavoro grigio: vengono assunti regolarmente al massimo per 102 giornate lavorative e in questo modo possono chiedere la disoccupazione agricola, ma in realtà lavorano almeno il doppio, a volte tutto l’anno senza riposo. Una condizione che s’interseca con un accesso molto difficoltoso all’abitare (a causa di poca disponibilità ad affittare abitazioni a stranieri in condizioni di marginalità lavorativa, a sua volta causata anche dalla tendenza alla co-abitazione di più uomini singoli, spesso in subaffitto, poco integrati e precari, dunque con conduzione inadeguata degli immobili in affitto), da cui lo sviluppo di un mercato nero degli affitti di abitazioni inadeguate e spesso sotto la soglia della decenza; La marginalità lavorativa e l’inadeguatezza abitativa vanno a comporre un quadro di mancata piena integrazione nel tessuto sociale cittadino e di disagio diffuso. Forte anche il pregiudizio verso “questi stranieri che vengono a togliere lavoro agli italiani”.Diffidenti le aziende anche per accogliere tirocinanti . Nel quadro dei rischi sopra descritti, particolarmente delicata e importante diviene l’accoglienza del minore straniero non accompagnato. Per contrastare il fenomeno della mancata integrazione del minore straniero bisogna proporre un approccio integrato e innovativo che parte dalla primissima fase dell’accoglienza e dall’erogazione dei servizi minimi obbligatori da garantire agli ospiti.
NOME PROGETTO
PROG.742-PR-3
OBIETTIVI
L'obiettivo principale è far sì che le persone accolte diventino autonome e indipendenti dal bisogno di assistenza. Questo approccio si applica a tutti, inclusi adulti, minori non accompagnati, famiglie e individui vulnerabili. Nonostante le differenze, i servizi devono essere garantiti in modo uguale per tutti, rispettando le caratteristiche di ciascuna persona. Nel Sistema di Accoglienza, le persone accolte, sia adulti che minori, devono essere al centro, attive nel proprio percorso di accoglienza e inclusione sociale, anziché solo destinatarie di aiuti.
ATTIVITA'
Il processo di empowerment, sia individuale che organizzato, consente alle persone di potenziare le proprie capacità decisionali e di progettazione, riprendendo consapevolezza del proprio valore,
delle potenzialità e delle opportunità. Per i minori stranieri non accompagnati (MSNA), tale conquista delle proprie capacità è spesso una sfida a causa della giovane età in cui intraprendono il
percorso migratorio.
All'interno del Sistema di Accoglienza e Integrazione (SAI), si parla di accoglienza "integrata", in cui gli interventi materiali di base, come vitto e alloggio, sono integrati con servizi volti
a promuovere l'autonomia e l'inclusione nel contesto di accoglienza. I servizi offerti nei progetti territoriali del SAI sono suddivisi in nove diverse aree, tutte di pari importanza
nell'effettiva implementazione degli interventi di accoglienza.
Queste aree includono:
La complessità del percorso di accoglienza e inclusione sociale richiede un approccio olistico che tenga conto dei diritti, doveri, aspettative, caratteristiche personali, storia e contesto culturale del singolo minore. Gli operatori devono adottare una posizione di ascolto per identificare e soddisfare bisogni eterogenei, soprattutto in caso di minori con particolari vulnerabilità o bisogni specifici.
La filosofia educativa della cooperativa Fo.Co. si focalizza sull'individuo come entità unica, personalizzando l'approccio in base alla sua identità e progetto di vita. I progetti educativi sono mirati esclusivamente all'educazione di singoli individui, evitando approcci generici di gruppo.
Il Progetto Educativo Individualizzato (PEI) si articola in tre principali aree:
Il PEI, redatto e aggiornato in collaborazione con il minore, è un documento obbligatorio in tutti i progetti di accoglienza/educazione della cooperativa. La sua redazione avviene entro un mese dall'accoglienza, coinvolgendo l'osservazione e la conoscenza del minore. Durante le riunioni di equipe, il PEI viene condiviso, permettendo al ragazzo di comprendere il suo ruolo nel proprio cambiamento e di individuare aree di miglioramento.
La redazione del PEI considera il contesto di provenienza del minore e la relazione con la famiglia di origine o affidataria. La collaborazione e la condivisione degli obiettivi e delle attività sono richieste sia alla famiglia di origine che a quella affidataria, se presente. Il diciottesimo anno di età non implica automaticamente il passaggio al Piano di Autonomia Individualizzato (PAI), ma tale transizione è consigliata in caso di cambiamenti strutturali, come il passaggio da una struttura per minori a una comunità per neomaggiorenni o adulti. Il PEI è redatto dal minore con il supporto del suo educatore di riferimento.
DESTINATARI
Nr MSNA: 21
Nr Neomaggiorenni: 8
NUMERO BENEFICIARI ACCOLTI
2017: 16
2018: 30
2019: 31
2020: 22
2021: 25
2022: 23
2023: 31
DATA DI ATTUAZIONE
Data inizio: 10/2017
Data fine: 02/11/2023
RUOLO NEL PROGETTO
Capofila
REFERENTE DI PROGETTO
Paola Cultraro
CONTATTI
paolacultraro@coopfoco.org
ISTITUZIONE FINANZIATRICE
Ente finanziatore: Ministero dell'Interno
Programma/Bando: Sistema SAI
PARTNER
Cooperativa AREA